La Tana dell'Orso

La Tana dell'Orso
Cose Sparse ma anche Foto per l’anima e Waypoint per G.P.S.

La verità su madre teresa

16 aprile, 2013

(titolo originale: The Missionary Position. Mother Teresa in Theory and Practice. London : Verso 1995)

Traduzione di Eva Kampmann. Prefazione di Antonio Pascale. Introduzione di Christopher Hitchens

1ª ed. it. minimum fax 1997. 2ª ed. it. Roma, minimum fax 2003

pp. 134, € 7.75.

Un libro di forte impatto, un testo scomodo su uno dei personaggi di culto del pantheon cattolico dei nostri giorni.

L’immagine della missionaria ne esce a pezzi: Christopher Hitchens,

saggista di successo e giornalista per alcune importanti riviste statunitensi, ha scritto questo agile pamphlet dopo aver curato, sullo stesso argomento, un documentario per Channel Four (che mai vedremo in Italia).

Pagine provocatorie fin dal titolo, che gettano una luce sinistra sulla venerata missionaria, dipinta come una fanatica di scarsa intelligenza. A riprova, racconta l’aneddoto di quando le posero la domanda «cosa avrebbe scelto, fra Galileo e l’Inquisizione?»: la missionaria ebbe modo di scegliere, senza esitazione, la seconda opzione.

Il suo integralismo la portò a comportamenti che denotano una ben scarsa umanità: dalla convinzione che la sofferenza dei poveri sia di grande aiuto per il mondo, al battesimo praticato in punto di morte a inermi induisti e musulmani, agli standard di assoluta inefficienza dei suoi ospedali (anche se poi, per i propri malanni, si faceva curare in costose cliniche occidentali).

Il testo si sofferma anche sulle fortune economiche dell’Ordine religioso creato da madre Teresa, tanto elevate e ben celate da non permetterne, in pratica, una quantificazione sicura.

viaLa verità sulla religione cristiana.


Farnesina i numeri per chiedere notizie Boston

16 aprile, 2013


مصر Égypte :due funzionari accusati di torture

16 aprile, 2013

Il Cairo (Egitto), 14 apr. (LaPresse/AP) – Due funzionari dei Fratelli musulmani della città di Damanhour, nel nord dell’Egitto, sono stati rinviati a giudizio per l’accusa di aver rapito e torturato tre giovani nella sede locale del gruppo lo scorso 24 novembre, durante gli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente Mohammed Morsi. L’avvocato delle vittime, Mohammed Bahnasy, conferma che i tre rapiti e torturati sono Mahmoud Ali, 17 anni, Mohammed Mansour, 18 anni, e Mustafa Farag, 21 anni.Egitto, 2 funzionari Fratelli musulmani rinviati a giudizio per tortura

fonte >>> lapresse.it/mondo/africa/egitto-2-funzionari-fratelli-musulmani-rinviati-a-giudizio-per-tortura-1.316332


Libya la vendetta americana

16 aprile, 2013

Il fondatore di una milizia armata sospettata dell’uccisione dell’ambasciatore americano in Libia è scampato ieri a un tentativo di “assassinio”: lo riferisce l’edizione online del quotidiano Libya Herald, non confermando per ora indiscrezioni circa un ferimento dell’uomo.

Tornato in Libia dopo un periodo di detenzione nel carcere americano di Guantanamo, nel 2011 Sufian Ben Qumu è divenuto una figura di riferimento della rivolta contro il colonnello Muammar Gheddafi. In seguito ha fondato Ansar al Sharia, una milizia islamista ritenuta responsabile nel settembre scorso dell’assalto al consolato statunitense di Bengasi e dell’assassinio dell’ambasciatore Christopher Stevens.

Secondo il Libya Herald, Ben Qumu è stato oggetto di un agguato nei pressi della città di Derna, nella regione orientale della Cirenaica della quale è originario e dove opera Ansar al Sharia. Secondo fonti dell’agenzia di stampa statunitense Associated Press, Ben Qumu è ricoverato in un’unità di cura intensiva di un ospedale locale.

fonte >>> misna.org/altro/agguato-al-comandante-di-una-milizia-nellest-15-04-2013-813.html


Tunisie:Amina per ora! è ancora viva

16 aprile, 2013

“Sono stata sequestrata da alcuni parenti, ma continuerò la protesta”. E’ quanto detto da Amina Tyler, la ragazza tunisina che, dopo per avere pubblicato alcune sue foto in topless per difendere la libertà delle donne nel suo Paese, è stata oggetto di violente critiche e minacce. L’attivista delle Femen ha inoltre raccontato di “essere stata sottoposta ad un lavaggio del cervello, anche da parte di un imam, per impedirle di ripetere il suo gesto”.

In un’intervista rilasciata via Skype al sito Femen.org, Amina ha raccontato di essere stata rapita nei giorni successivi alla sua protesta su Facebook, mentre si trovava con alcuni amici, da alcuni parenti (uno zio ed un cugino) che l’hanno caricata a forza su una autovettura e, dopo averle preso il telefono cellulare e spezzato la carta Sim, l’hanno portata nell’abitazione di una zia. Qui, ha detto, sono stata picchiata e ho incontrato trecento persone che hanno cercato di convincermi che avevo sbagliato e che dovevo leggere il Corano. Poi, ha aggiunto, mi portavano tutti i giorni da un imam che mi parlava della religione.

fonte >>>> tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/articolo1090767.shtml


Morocco il Makhzen ha abolito la primavera

15 aprile, 2013

“Non c’è differenza tra un cittadino colto e un cittadino analfabeta,” dice. “Ma c’è una differenza tra un cittadino consapevole e un cittadino ignaro”

Cosa succede in morocco? Niente va tutto bene!!! forse….

MA nessuno parla hanno tutti paura, il regime del re [Makhzen] tiene tutto sotto stretto controllo e riesce (per ora) a maganellare o a intimorire o ad arrestare o a far sparire tutti i dissidenti più ciarlieri e sfrontati che osano sfidare la sua completa egemonia sul paese. Sono state varate profonde riforme di FACCIATA che in realta non hanno cambiato nulla

Il marocco è come una enorme pentola sul fuoco dove il re tiene schiacciato il coperchio ma per quanto tempo riuscira a tenere fermo il coperchio nessuno lo sa

fonte >>>> csmonitor.com/World/Africa/2013/0414/In-Morocco-activists-struggle-to-keep-protest-fervor-alive


Tunisie colpo di stato wahhabita

15 aprile, 2013

[trad autom google]Naoufel Ziadi, membro del comitato centrale del Partito socialista ha detto, dopo una riunione del Zaghouan partito popolare che la Tunisia sta vivendo una situazione di un colpo di stato e dei wahhabiti, sostenuto dal Qatar, prova da colonizzare.

Ha aggiunto che il partito socialista non ha né sostegno, né unita alla Ennahdha perché il suo obiettivo principale è la creazione di uno stato islamico e l’uso della religione per imporre uno stile di vita in l’. tunisino

Naoufel Ziadi ha detto che il Zaghouan ha bisogno di sviluppo

fonte >>>> newsoftunisia.com/politique/la-tunisie-visee-par-un-coup-detat-wahhabite-orchestre-par-le-qatar/


Morocco censura reale (del re)

15 aprile, 2013

“Poiché mi hanno costretto a scegliere tra la parola e il sorriso dei miei figli, diventerò muta. Smetterò di scrivere, impiccandomi al mio stesso silenzio. Brucerò le mie dita, perché non si lancino più verso la tastiera del computer. Vaccinerò il mio sangue con un’overdose di indifferenza”. Lo scrive la giornalista Fatima Ifriqui, l’ennesima vittima della censura marocchina.

Nel suo ultimo articolo, pubblicato qualche settimana fa, la Ifriqui ha annunciato la sua ‘sconfitta’ di fronte alle pressioni, alle minacce e alle costrizioni di cui è stata oggetto negli ultimi tempi da parte dei servizi segreti marocchini.
Quando le minacce in questione hanno iniziato a coinvolgere i suoi figli, non è più riuscita a resistere ed ha dovuto cedere.
[...] Non vedo, non sento, non parlo. Sarò quella che voi volete che sia: una cittadina silenziosa, tranquilla, felice e soddisfatta. Non farò altro che applaudire e celebrare i grandi successi raggiunti. Alé, alé! Vi è piaciuto l’applauso? Lo volete più forte? Più lungo forse? [...] Che ne dite se prendessi posto tra la folta schiera di adulatori, o nella squadra dei voltagabbana ufficiali? C’è ancora spazio per un altro giornalista venduto? Mi presenterò volontaria, al servizio della stabilità finanziaria della vostra ricchezza e per proteggervi dalla voracità del popolo. Ho detto il popolo? Abbasso il popolo! Abbasso il caos e che viva il Regime!”.

fonte >>>> osservatorioiraq.it/marocco-le-minacce-del-regime-mettono-a-tacere-una-voce-libera


Tunisini sono quasi la metà dei combattenti in sira

13 aprile, 2013

L’anno scorso il rappresentante di Damasco aveva presentato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una lista che certificava la presenza di soldati stranieri nell’Esercito libero siriano. La maggior parte sono sunniti venuti dai Paesi arabi vicini, ma ci sarebbero anche statunitensi ed europei. Tra questi, molti verrebbero dalla Tunisia. Infatti, sempre secondo le Nazioni Unite, i combattenti tunisini in Siria costituirebbero il 40 per cento dei jihadisti. Non si conoscono i numeri esatti, le fonti tunisine parlano di oltre 6mila arruolati, per la stampa algerina invece sarebbero 12mila.

Quando la guerra sara finita e torneranno in patria saranno una forza devastante per la democrazia della tunisia

fonte >>> rinascita.eu/index.php?action=news&id=20304


Mali: soldati uccisi in attentato suicida

13 aprile, 2013

[trad automatica google]

AFP

Almeno tre soldati ciadiani sono stati uccisi in un attentato suicida Venerdì in Kidal nel nordest del Mali, un altro segno della continua insicurezza nella regione, nonostante l’intervento militare franco-africano contro i jihadisti.Le truppe del Ciad dispiegati nel deserto vicino Tessalit Mali, 14 marzo 2013

Allo stesso tempo, cinque soldati maliani, tra cui un colonnello, sono stati uccisi nello schianto di un elicottero vicino al maliano esercito Sévaré (al centro), dopo un “guasto tecnico”, secondo fonti militari .

“Tre soldati ciadiani sono stati uccisi in un attacco Venerdì in Kidal. Questi sono i jihadisti che hanno fatto questo. I risultati sono ancora provvisori “, ha detto una fonte militare del Mali.

Secondo una dichiarazione del personale del Ciad pubblicato a N’Djamena, tre soldati ciadiani sono stati uccisi e quattro gravemente feriti in attacco, commesso quando un gruppo di soldati è andato “al mercato per le forniture di Kidal “.

“Come il gruppo ha fatto il suo debutto, un attentatore suicida ha fatto esplodere la sua cintura, istantaneamente uccidendo tre soldati e ferendo gravemente altri quattro”, ha detto l’esercito ciadiano, che gli accordi erano stati fatti per il rimpatrio delle salme fatale.

Situato a 1500 km a nord-est di Bamako, basi casa Kidal del francese e del Ciad armato che garantiscono la sicurezza, la città di essere “gestito” da parte del Movimento di Liberazione Nazionale di Azawad (MNLA ribellione Tuareg) che s si oppone alla presenza dell’esercito maliano nell’area.

Kidal è la capitale della regione omonima, ospita le massicce abitative Touareg Ifoghas che sono radicate combattenti islamici armati che i soldati francesi e Ciad sono stati monitorati per diverse settimane.

fonte >>>> liberation.fr/monde/2013/04/12/mali-au-moins-deux-soldats-tchadiens-tues-dans-un-attentat-suicide-a-kidal_895731


Tunisie: un altro giovane si da fuoco

13 aprile, 2013

(Aki) – Non si arresta la lunga scia di autoimmolazioni di giovani disperati in Tunisia. Questa volta e’ toccato al 25enne Samir Ben Tahar, della citta’ meridionale di Ben Guerdane, che si e’ dato fuoco per essere stato accusato di furto. Il giovane si e’ proclamato innocente e ha spiegato di poter dimostrare che all’epoca dei fatti che gli vengono contestati si trovava in Libia. Ma il procedimento a suo carico non si e’ fermato e cosi’ ieri ha deciso di darsi fuoco. Ora si trova in ospedale in condizioni gravissime, con ustioni di terzo grado su tutto il corpo.Secondo dati del ministero tunisino degli Interni, si tratta del 165esimo caso di autoimmolazione di giovani tunisini da quando, a dicembre 2010, fu il giovane venditore ambulante Mohamed Bouazizi, disperato per il sequesto del suo carretto, a darsi fuoco a Sidi Bouzid, dando il via con il suo gesto alla ‘Rivoluzione dei gelsomini’ che spazzo’ via il regime di Zine el-Abidine Ben Ali e diede l’innesco alla ‘Primavera araba’ in tutta la regione.

fonte>>>> adnkronos.com/IGN/Aki/Italiano/Sicurezza/Tunisia-nuova-autoimmolazione-si-da-fuoco-giovane-accusato-di-furto_3281300760.html


Tunisie. Capo salafiti informatore di Ben Ali

13 aprile, 2013

Lo sceicco Abou Iyadh, capo indiscusso della frangia jihadista dei salafiti tunisini, era un informatore della polizia politica agli ordini del dittatore Ben Ali. E’ questo il contenuto di una relazione vecchia di qualche anno dalla polizia politica che, svelata ora da Wikileaks, sta creando non poche polemiche e reazioni soprattutto perché Abou Iyadh (nome di battaglia di Saifullah Hussein ben Hussine) viene accusato di avere venduto al regime – probabilmente per evitare d’essere arrestato – i nomi di molti e soprattutto importanti appartenenti alla rete guidata da Osama Bin Laden. Le rivelazioni stanno avendo, inTunisia, l’effetto di una bomba perché colpiscono l’immagine di quella che, per i salafiti, é la sola barriera contro l’offensiva dei ”miscredenti” (cioè i laici tunisini) salafpolizche si oppongono al disegno egemonico dell’islam tunisino più intransigente, che dovrebbe spianare la strada all’instaurazione di una teocrazia, ritenuta il primo passo verso il califfato. Abou Iyad é latitante ormai dal 14 settembre del 2012, il giorno in cui centinaia di salafiti attaccarono e misero a ferro e fuoco l’ambasciata degli Stati Uniti a Tunisi, nelle ore in cui tutti i Paesi musulmani erano scossi dalle sanguinose proteste contro il film-provocazione girato negli USA contro Maometto.

fonte>>>>> pane-rose.it/files/index.php?c3:o38307:e1


Mauritani: sempre piu rifugiati maliani nel deserto

13 aprile, 2013

“In questo momento, intere comunità provenienti da nord del Mali vivono come sfollati nel proprio Paese o sono fuggiti all’estero come rifugiati”, afferma Henry Gray, coordinatore dell’emergenza di MSF. “La maggior parte dei rifugiati proviene dalla comunità Tuareg e da quella araba. Sono fuggiti preventivamente, spesso per paura di subire violenze, a causa dei loro presunti legami con gruppi islamici o separatisti. Il nord del Mali è ancora nella morsa della paura e della diffidenza”.

MSF lavora in Mauritania dall’inizio del 2012, quando arrivarono i primi rifugiati, e ha spesso posto l’accento sugli effetti delle drammatiche condizioni di vita nel campo di Mbera sulla salute dei rifugiati. A novembre 2012, MSF ha condotto un’analisi retrospettiva, attraverso cui è stata evidenziata una situazione nutrizionale critica e tassi di mortalità sopra la soglia di emergenza per i bambini sotto al di sotto dei due anni.

La situazione sanitaria è peggiorata ulteriormente dopo l’afflusso di 15.000 nuovi rifugiati, a seguito dell’intervento militare congiunto tra Francia e Mali, nel gennaio 2013. Il numero di visite mediche nelle cliniche di MSF nel campo Mbera è aumentato da 1.500 a 2.500 a settimana.

Il numero di bambini affetti da malnutrizione grave è più che raddoppiato, e l’85 per cento dei bambini in cura appartiene all’ultima ondata di arrivi, nonostante le condizioni nutrizionali dei nuovi rifugiati fossero generalmente buone al momento dell’arrivo nel campo.

“Queste statistiche mostrano che le condizioni dei rifugiati peggiorano dopo l’arrivo nel campo, il luogo in cui dovrebbero ricevere assistenza, incluse razioni di cibo correttamente formulate, dalle organizzazioni di soccorso”, prosegue Henry Gray. “C’è stata chiaramente un’inadeguata preparazione a ricevere questo nuovo afflusso di rifugiati. La situazione è migliorata nelle ultime settimane, ma è ancora estremamente precaria ed è necessario che le organizzazioni umanitarie continuino a fornire una risposta adeguata per tutto il tempo necessario: tutti devono avere riparo, acqua potabile, servizi sanitari, igiene e cibo nel rispetto di uno standard umanitario minimo”

fonte>>>medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=3149


Tunisie – è un inizio è anche una speranza

12 aprile, 2013

La prima volta che si condanna un dirigete di un gruppo salafita dopo migliaia di atti terroristici almeno questo si spera sia un buon segnale finalmente

Le Tribunal de première instance de Sousse a condamné, aujourd’hui jeudi 11 avril 2013, le président et le secrétaire général de la Ligue de protection de la révolution de la région, à quatre mois de prison avec sursis et à des amendes pour avoir commis des actes de violence et s’être appropriés des biens appartenant au ministère de l’Education nationale qui avait porté plainte.

Il s’agit là de la première condamnation judiciaire prononcée contre des responsables d’une LPR, ce qui constitue, selon les juristes, un point de départ pour d’autres poursuites et, surtout, une preuve irréfutable, officielle et juridique quant au caractère violent de ces Ligues dites de protection de la révolution.

fonte >>>>>businessnews.com.tn/details_article.php?t=520&a=37455&temp=3&lang”>Tunisie – Le président et le S.G de la LPR de Sousse condamnés à 4 mois de prison avec sursis | Businessnews.com.tn.


Tunisie Tunisia: morte di un salafita ad Hergla

12 aprile, 2013

Dopo l’arresto di una persona ricercata appartenente al movimento salafita, un gruppo di salafiti ha attaccato la caserma della guardia nazionale. Gli scontri scoppiati, Giovedi, April 11, 2013 a Hergla (Governatorato di Sousse) hanno causato la morte di giovane salafita di 23 anni .

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fonte>>>newsoftunisia.com/generalites/tunisie-mort-dun-salafiste-dans-les-affrontements-a-hergla/#”>Tunisia: La morte di una scontri salafiti Hergla.


Tunisini una “maggioranza” oppressa da minoranza salafita

11 aprile, 2013

Pas plus tard que le 9 avril 2013, à Sidi Bou Saïd, des membres des LPR ont empêché qu’une rue soit baptisée au nom du martyr Chokri Belaïd. Le même jour, Noureddine Ben Ticha, journaliste et membre de Nidaa Tounès a failli être lynché à Bab Souika.

Lors de l’émission, « 9 heures du soir » du lundi 8 avril, Mokhtar Trifi, avocat et président d’honneur de la LTDH, parle d’une intrusion de dizaines de LPRistes au Tribunal de Kairouan où les avocats étaient en discussion pour des questions internes.

fonte>>>>businessnews.com.tn/details_article.php?a=37431&t=519


Sarawi:The Guardian publica un breve documentario

11 aprile, 2013

Argel, 10/04/2013 (SPS).- Un documental de 6 min sobre las condiciones de vida en los campamentos de refugiados saharauis y su deseo de recuperar su independencia, fue publicado en el diario británico “The Guardian” en su sitio web.

Este breve documental titulado “Sahara Occidental: los refugiados olvidados del mundo” y producido por CVT Productions, detalla las “condiciones de vida de más de 200.000 refugiados saharauis y las razones de su exilio durante más de tres décadas, a raíz de la ocupación de su territorio por la monarquía marroquí en 1975″.

viaThe Guardian publicó un breve documental sobre la vida de los refugiados saharauis | Sahara Press Service.


Libia: hanno scoperto l’acqua calda (in italiano)

11 aprile, 2013

(Aki) – La diffusione di armi dalla Libia cresce a un “ritmo allarmante”, alimentando il conflitto in Siria, ma anche in Mali e in altre aree ‘calde’. E’ quanto emerge da un rapporto del gruppo di esperti incaricato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu di monitorare l’embargo di armi imposto alla Libia nel 2011, all’inizio della rivolta contro l’ex leader Muammar Gheddafi. Secondo il documento, il paese nordafricano e’ diventato un fornitore fondamentale di armi nella regione, alla luce della debolezza delle nuove autorita’ libiche e dello strapotere delle milizie locali.

“Casi provati o sotto indagine di trasferimenti illeciti dalla Libia, in violazione dell’embargo – si legge nel rapporto – riguardano piu’ di 12 paesi e includono armi leggere e pesanti, compresi sistemi ‘leggeri’ di difesa aerea, armi di piccolo taglio con relative munizioni, esplosivi e mine”. Questo flusso “alimenta i conflitti in corso in Africa e nel Levante e arricchisce gli arsenali di una gamma di attori non statali, compresi i gruppi terrotistici”.

Per quanto riguarda la Siria, secondo gli esperti i trasferimenti di armi libiche vengono organizzati da varie localita’, comprese Misurata e Bengasi, attraverso la Turchia o il nord del Libano. “Il volume significativo di alcuni carichi e la logistica necessaria – denuncia quindi il documento degli esperti Onu – fanno pensare che alcuni rappresentanti delle autorita’ locali libiche possano essere quanto meno al corrente dei trasferimenti, se non direttamente coinvolti”.

fonte>>>>adnkronos.com/IGN/Aki/Italiano/Sicurezza/Libia-Onu-armi-dal-paese-alimentano-conflitti-regionali-da-Siria-a-Mali_3273323494.html


Libya: hanno scoperto l’acqua calda

11 aprile, 2013

(Reuters) – Weapons are spreading from Libya at an “alarming rate,” fueling conflicts in Mali, Syria and elsewhere and boosting the arsenals of extremists and criminals in the region, according to a U.N. report published on Tuesday.

The report by the U.N. Security Council’s Group of Experts – who monitor an arms embargo imposed on Libya at the start of an uprising in 2011 which ousted leader Muammar Gaddafi – said the North African state had become a key source of weapons in the region as its nascent government struggles to exert authority.

Libyan government security forces remain weak and militias, made up of former rebel fighters, hold power on the ground.

“Cases, both proven and under investigation, of illicit transfers from Libya in violation of the embargo cover more than 12 countries and include heavy and light weapons, including man-portable air defense systems, small arms and related ammunition and explosives and mines,” the experts wrote in the report.

“Illicit flows from the country are fuelling existing conflicts in Africa and the Levant and enriching the arsenals of a range of non-State actors, including terrorist groups,” according to the 94-page report, which was dated February 15 but published on Tuesday.

“The proliferation of weapons from Libya continues at an alarming rate,” the report said.

The experts said transfers of arms to Syria – where a two-year-old civil war has killed more than 70,000 people – had been organized from various locations in Libya, including Misrata and Benghazi, via Turkey or northern Lebanon.

“The significant size of some shipments and the logistics involved suggest that representatives of the Libyan local authorities might have at least been aware of the transfers, if not actually directly involved,” the experts said.

The report also found that in the past year flows of Libyan weapons to Egypt appeared to have increased significantly.

“While trafficking from Libya to Egypt represents a challenge primarily for Egypt’s internal security, in particular in relation to armed groups in the Sinai, some of the materiel appears to have crossed Egypt to further destinations, including the Gaza Strip,” the experts wrote.

Security in the Sinai desert region, which borders Israel and is home to a number of tourist resorts, has deteriorated since the ousting of Egyptian President Hosni Mubarak in a popular uprising two years ago.

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The report said that the trafficking of arms from Libya through Egypt to the Gaza Strip had allowed armed groups there to purchase new weapons including more modern assault rifles and anti-tank weapons systems.

Weapons from Libya were also being transported through southern Tunisia, southern Algeria and northern Niger to destinations such as Mali, but some arms were remaining in those corridor countries for use by local groups.

“These zones also serve as bases and transit points for non-state armed groups, including terrorist groups and criminal and drug trafficking networks with links to the wider Sahel region,” according to the report.

fonte>>>>reuters.com/article/2013/04/09/us-libya-arms-un-idUSBRE93814Y20130409″>Libya arms fueling conflicts in Syria, Mali and beyond: U.N. experts | Reuters.


Mali: i problemi non finiscono mai facilmente

11 aprile, 2013

“Le condizioni di sicurezza a Bamako e in gran parte del Paese sono migliorate, ma abbiamo ancora il problema dei profughi e dei rifugiati da far rientrare nei loro luoghi di origine” dice all’agenzia Fides don Edmond Dembele, segretario della Conferenza

episcopale del Mali, dove la Francia ha avviato un primo parziale ritiro delle proprie truppe che hanno liberato il nord dai gruppi jihadisti. “Nelle stesse città che erano occupate dai gruppi ribelli la sicurezza è migliorata e la vita ricomincia poco a poco” dice il sacerdote. “Anche se alcuni sfollati stanno rientrando al nord, la maggior parte dei rifugiati all’estero e degli sfollati interni sono rimasti nelle strutture di accoglienza. Purtroppo gli aiuti non sono sufficienti a fare fronte alle necessità di tutte queste persone” prosegue don Dembele. “La Chiesa continua a sostenere come può gli sforzi umanitari. Il centro di accoglienza della diocesi di Bamako è ancora affollato, mentre durante la Quaresima è stata indetta una colletta nazionale tra i fedeli per raccogliere fondi per gli sfollati”.

fonte >>>it.radiovaticana.va/news/2013/04/10/


Mali: critiche pesanti sulle forze africane

11 aprile, 2013

Allo stato attuale, le truppe africane dispiegate nel nord del Mali dalla Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao-Ecowas) sono “completamente incapaci” e “non all’altezza del compito” di combattere contro i miliziani islamici. Lo ha affermato ieri un alto funzionario del Pentagono, Michael Sheehan, riferendo davanti alla Sottocommissione del Senato per le forze armate. Sono circa 4.300 i soldati dispiegati da Togo, Senegal, Benin, Ghana, Costa d’Avorio, Sierra Leone, Niger e Burkina Faso. Anche il Ciad, che non è membro della Cedeao-Ecowas ha inviato duemila militari al fianco delle truppe maliane e francesi. Per un totale di 6.300 soldati.

fonte >>>>rinascita.eu/index.php?action=news&id=20238


Algeria : sventato attentato a treno pendolari

10 aprile, 2013

La polizia algerina ha sventato, oggi pomeriggio, a Lakhdaria, nei pressi della città di Bouira, un attentato terroristico che, secondo le prime indagini, aveva come obiettivo un treno passeggeri proveniente da Algeri.

L’ordigno, di fattura artigianale, ma comunque potenzialmente in grado di provocare molti danni, è stato disinnescato intorno alle 15:30, da militari delle unità di Djebahia, ai quali alcuni cittadini avevano segnalato la presenza sospetta di uomini sui binari. Il treno, partito da Algeri intorno alle 14:30, è solitamente utilizzato da pendolari.

Se fosse riuscito, l’attentato al treno avrebbe segnato un ulteriore gradino nell’escalation dei terroristi islamici, che sino ad ora privilegiano, come bersagli, obiettivi militari o della sicurezza. (ats)

fonte >>>>mediarabe.info/spip.php?breve14734


Tunisia: aggresione salafita in una scuola

10 aprile, 2013

Un gruppo di salafiti ha aggredito il preside di una scuola tunisina mandandolo all’ospedale con fratture multiple la sua auto è stata distrutta a bastonate

Des salafistes ont tenté d’assassiner, aujourd’hui, Abdelwahed Sentati, directeur du lycée de Menzel Bouzelfa (Nabeul). Parce qu’il a refusé d’accepter une niqabée en classe. Le personnel du lycée observe actuellement un sit-in et les cours sont suspendus.

voiture saccagee 4 10

Un peu après 7 heures, alors que le directeur Abdelwaheb Sentati s’apprêtait à garer sa voiture dans le lycée, 3 individus, dont 2 cagoulés (l’autre est barbu), munis de bâtons et grosses pierres, ont brisé les vitres et cassé les portières de son véhicule.

Sous le choc et la peur au ventre, le directeur a tenté de s’enfuir, mais ses agresseurs l’ont empêché en le tabassant partout sur le corps, le laissant par terre, évanoui, avant de prendre la fuite.

Le directeur, qui souffre de plusieurs fractures, a été transporté aux urgences pour recevoir les premiers soins.

L’ensemble du personnel (enseignants, fonctionnaire et employés) ont interrompu les cours et observent actuellement un sit-in dans le lycée.

Selon des témoins, depuis quelques jours, un groupe de salafistes était en train de rôder autour du lycée, faisant campagne contre le directeur, qui a catégoriquement refusé l’entrée en classe d’une niqabée, en utilisant les lycéens pour lui rendre la vie impossible et faire pression sur lui.

fonte >>>>kapitalis.com/societe/15489-tunisie-des-salafistes-tentent-d-assassiner-le-directeur-du-lycee-de-menzel-bouzelfa.html


Tunisia: botte da orbi ormai sono la normalita

10 aprile, 2013

La polizia tunisina ha represso, ieri sera, con estrema violenza una manifestazione spontanea dei cittadini di Thala, che protestavano contro i metodi usati dalle forze di sicurezza per una campagna di contrasto del crimine. Il bilancio dell’accaduto non è ancora ufficiale, ma feriti ed arrestati si conterebbero a decine.

Per reprimere la manifestazione, riferiscono oggi alcune radio del governatorato di Kasserine, la polizia ha fatto diversi lanci di granate lacrimogene, disperdendo a manganellate i manifestanti, che a loro volta hanno reagito con sassaiole e incendiando pneumatici per bloccare le strade.

La durezza degli scontri è confermata anche dal fatto che, per domare la sommossa, i responsabili della polizia hanno sospeso, nella zona interessata dagli incidenti, l’erogazione dell’energia elettrica per “bonificare” le strade dai manifestanti.

fonte >>>>tio.ch/News/Estero/730707/Tunisia-repressa-duramente-protesta-contro-violenze-polizia/


Mali l’esercito francese non molla

10 aprile, 2013

I militari francesi, attivi in Mali, stanno eseguendo un’ampia operazione speciale nel nord del Paese. L’obiettivo è scoprire i gruppi armati degli islamici, nascosti nel nord della città di Gao.мали военная операция гао франция армия франция солдат

L’operazione, nominata Gustav, è diventata una delle più notevoli dall’inizio dello sbarco dei militari francesi in Mali e coinvolge circa 1000 persone. A disposizione dei gruppi militari ci sono alcune decine di mezzi corazzati, artiglieria, aeromobili a pilotaggio remoto.

fonte >>>>italian.ruvr.ru/2013_04_09/Mali-lesercito-francese-sta-eseguendo-unampia-operazione-nel-nord-del-Paese/