La Tana dell'Orso

La Tana dell'Orso
Cose Sparse ma anche Foto per l’anima e Waypoint per G.P.S.

Dougga – Tunisia

5 marzo, 2013

Dougga o Thugga ( berbero : Dugga, Tugga, arabo : دقة ) è un antico romano città nel nord della Tunisia , incluso in un sito archeologico di 65 ettari.Dougga theatre

UNESCO qualificato Dougga come Patrimonio dell’Umanità nel 1997, nella convinzione che esso rappresenta “il meglio conservata città romana piccola in Nord Africa”. Il sito, che si trova nel mezzo della campagna, è stato protetto dalla propagazione di urbanizzazione moderna, al contrario, ad esempio, di Cartagine , che è stata saccheggiata e ricostruita in numerose occasioni.

Thugga dimensioni, i suoi monumenti ben conservati e il suo ricco numidi – berbera , punica , romana e bizantina storia lo rendono eccezionale. Tra i monumenti più famosi del sito sono un punico-libico mausoleo , la capitale, il teatro, ei templi di Saturno e di Giunone Caelestis .

viaDougga – Wikipedia, the free encyclopedia.


IL museo di Tatauine

3 marzo, 2013

IL museo di tatauine è molto bellissimo. Non è grandissimo ma molto ma molto ricco di tantissimi reperti molto pregiati. Noi lo abbiamo visitato e le persone che lo curano sono molto cordiali e preparate ti spiegano tutto in modo molto semplice ma molto approfondito è una visita che consiglio anche alle famiglie perche ai bambini piace moltissimo conoscere le storie dei dinosauri

museo-di-tataouinecliccare per ingrandire


Auin Ouadet Tunisia a pasqua

14 aprile, 2012

Abbiamo fatto una bella vacanza spensierata con un gruppo di nuovi amici conosciuti su un forum di malati del sabbione come noi. Dopo lo sbarco a Tunisi e una sosta tecnica ad Hammamet (con piscina termale) siamo andati a visitare un bellissimo anfiteatro romano che si chiama El Jem,auin ouadet

fa una strana impressione pagare il biglietto per visitare un monumento che hanno costruito i tuoi antenati in terra straniera . I romani erano come gli americani di oggi esportavano la pax romana come gli americani esportano la democrazia, chissa se faranno la stessa fine . Il giro continua con direzione Tatauine la cui zona è molto ricca di fossili e c’è un piccolo museo molto ricco di reperti fossili con pezzi di dinosauri, per il divertimento di grandi e piccini. auin ouadetIn zona si puo fare anche un lungo giro in off-road a visitare antichi granai fortificati chiamati ksar che sono l’equivalente del nostro antico sistema contadino dei riccetti piemontesi e lombardi, fortificazioni create dai contadini per proteggere i raccolti dalle razzie. Lungo questo giro si possono vedere anche delle pitture rupestri millenarie, consiglio di prendere una guida chiedendo presso al museo, cosi da non perdere nessuna di queste antiche meraviglie. Da Tatauine andiamo a Chenini un bellissimo villaggio che fa parte delle oasi di montagna patrimonio dell’unesco, il villaggio è stato appena ricostruito rispettando il suo antico aspetto molto molto caratteristico essendo la parte vecchia arroccata sul cocuzzolo di un aspro rilievo roccioso che domina tutta la valle. auin ouadet

Qui vicino c’è un santuario dove riposano le spoglie di sette personaggi illustri e molto saggi, cristiani erranti convertitisi all’islam, di cui uno sembra essere un cane; una strana anomalia perche il cane e’ un animale impuro per la fede islamica e cosa ancora piu’ interessante vi è la tomba di una donna santa. Qui comincia una lunga polemica innescata dalle donne del gruppo coalizzatesi contro il nostro cicerone tunisino e contro i maschietti del gruppo, esse asserivano che tutte le donne sono sante e noi (maschietti) avremmo dovuto erigere monumenti ovunque per ogni donna; BHA!! noi maschietti invece dicevano l’esatto opposto. Nel cortile del santuario ci sono anche le tombe di sette giganti. Non sono giganti veri anche se la dimensione delle tombe lo farebbe supporre, infatti le tombe sono cosi grandi perche’ ospitano ognuna una famiglia nobile intera e le leggende col passare dei secoli hanno fatto nascere la credenza che vi fossero sepolti dei giganti. Il santuario si chiama dei sette grandi e dei sette giganti ed ha sette cupole bianche. La prossima tappa è l’oasi in mezzo al sabbione di Ksar ghilane con la sua caratteristica pozza di acqua termale molto calda. auin ouadet

La storia di questa oasi è molto antica, perche’ nelle vicinanze c’è un fortino in pietra di origini romane ma la piscinetta termale è nata dalle ricerche petrolifere che non sono andate a buon fine, perche trovarono solo una faglia in pressione di acqua fossile calda che ora alimenta la piscinetta per il piacere dei turisti. Adesso andiamo alla ricerca di antichi pozzi in mezzo al sabbione, antiche zone di sosta per le carovane che attraversavano il sahara, che oggi sono state rimodernate per abbeverare le greggi dei pastori nomadi della zona che qui fanno pascolare capre pecore e cammelli.

Tranne uno che era abbandonato da molto tempo auin ouadetforse perche secco gli altri sono forniti di pannelli solari o torri eoliche per il pompaggio del prezioso liquido in grossi serbatoi di cemento, la poesia dei luoghi ne risulta un po danneggiata ma stare in mezzo al sabbione e fantasticare su come fosse stato nel passato e’ comunque molto bello per un malato d’africa come l’orso. Eppoi lungo il cammino le carovane di cammelli si vedono comunque e con un po di fantasia…..auin ouadet

Da adesso comincia la parte impegnativa del giro con le dunette e i cordoni da scavalcare. Finora abbiamo scherzato ora si fa sul serio, anche se alla sera appena ci fermiamo per fare campo si scatena l’Happy hours alla milanese, sembra di stare sui navigli, non nel pieno del deserto. Si aprono i frigo e i tavoli si ricoprono di ogni ben di dio, salatini affettati stuzzichini e formaggi di ogni genere e regione aperitivi e softdrink di ogni tipo, scoppia d’improvviso la festa e i balli hehehe. L’orso per sua natura non e’ abituato a queste cose ma si adegua e tira fuori le sue caramelle gommose e si mette a far festa come puo’ pure lui hihihi.

auin ouadet La direzione e’ il monte di tembain e poi dopo un bel po di cordoni l’oasi di auin ouadet. I panorami si aprono e il deserto selvaggio ci circonda con la sua stupenda forza e desolazione e l’orso si ricarica lo spirito.
auin ouadet
I passaggi si fanno piu tecnici, ora si scende spesso dalle auto ed a piedi si cercano le traiettorie migliori, i buchi, i catini, i passaggi laterali, gli sdunamenti di prepotenza e le discese ardite riempiranno le nostre giornate. La gigia si rivela una macchina un po piu impegnativa nella guida cosi tecnica ma alla fine grazie anche al frequente aiuto dei nuovi amici molto piu esperti di noi, anche lei ha mostrato il suo carattere di 4×4 dura e pura. Ma alla sera al campo si fa festaaaaaaaaaaa e quando arriva il buio accendiamo il fuoco e tutti intorno raccontano una storia (di viaggio) . auin ouadetL’oasi di auin ouadet è molto bella e appare all’improvviso in mezzo al deserto come una perla verde. La sua storia è simile a quella di ksar ghilane infatti è nata dalle ricerche petrolifere. Gli impianti di trivellazione giunsero qui in mezzo al nulla con gli elicotteri e trovando solo acqua termale calda sparirono senza lasciare ne traccia ne strada. Col tempo i pastori tuareg di cammelli della zona riuscirono per caso a riscoprirla e diffusero la notizia di questa nuova oasi e comincio la gara a trovare un passaggio via terra (sabbia) per raggiungerla, ora è abbastanza famosa perche il turismo in 4×4 ormai l’ha trasformata in una meta obligata della tunisia sahariana.

In questo viaggio ho potuto verificare che due proverbi antichi sono veramente ancora validi.

Un amico vero si vede nel momento del bisogno

Un amico vale piu di tutto l’oro del mondo

Infatti la gigia sul ritorno ha avuto uno stupido problema di avviamento che se fosse successo nella civilta avrebbe creato solo un po di disagio, ma essendo capitato in mezzo al sabbione le prospettive sono cambiate radicalmente.

E’ solo grazie ai nostri nuovi AMICI

che siamo riusciti a riportare la gigia tutta intera e interga e con una modica spesa a casa

Grazie di cuore ancora dunque ai ragazzi che ci hanno aiutato e stroppato ripetutamente nel sabbione

Sia materialmente che psicologicamente

Ciao e……… alla prossima

tutte le foto

foto in 3d

foto navigabile con il mouse

foto panoramica

video sintesi di tutto il viaggio

Tunisia in moto fino in fondo al deserto

30 ottobre, 2006

Un Orso in africa a cavallo di una giraffa (ktm 640 adv)

Alla fine siamo riusciti anche a tornare, nonostante tutto. Al ritorno abbiamo beccato un forte vento a raffiche con pioggia e un freddo caino tutto fra Civitavecchia e Genova. La nostra mitica giraffa ci ha riportato a casa alle tre di ieri notte.
La vacanza è stata più dura del previsto, non me lo ero immaginato quanto potesse essere dura. Sono caduto decine di volte e tre o quattro volte in modo rovinoso. Bisognava guidare sempre a velocità sostenuta, perche andare piano significava cadere pesantemente

La sera arrivavo spossato fisicamente e mentalmente
la guida nella sabbia richiede un enorme e continuato sforzo fisico e mentale.
Tutto questo a causa della velocità sempre molto alta
e alla necessità di scegliere con molta rapidità il canalone sabbioso da
aggredire.

Tutto scorre in rapida successione per ore e ore senza tregua sotto una cappa di 40°
Sbagliare canalone significa finire nella morsa del fesh fesh
nel migliore dei casi ti insabbi e devi spendere ulteriori energie per
sollevare la moto di peso e ricominciare, invece
se prendi un canalone non perfettamentente rettilineo lo sterzo ti si impunta e tu vieni
catapultato in avanti con la moto che rimane piantata con la ruota ant sprofondata
nella sabbia.

Allora provi a ricominciare, sei tutto dolorante,
con le braccia che diventano sempre piu pesanti, le gambe che non riescono piu ad
assorbire i sobbalzi. IL manubrio ti strattona mentre la ruota posteriore sbandiera
a destra e sinistra come impazzita.

Tu vorresti chiudere il gas ma invece devi fare violenza su te stesso
e dare sempre piu gas a piccoli morbidi ma decisi colpetti
e più la moto si imbizzarisce più devi accelerare, ora le dune si susseguono una dietro l’altra in modo spasmodico, tu chiedi pieta e pensi adesso BASTA ma…
chiudere il gas significa cadere e cadere a 70 80 km-ora sulla sabbia a volte e’ liberatorio ma a volte
molto molto doloroso (specie se rimani intrappolato sotto la moto!)
Verso mezzogiorno il sole a picco elimina ogni ombra e tu non riesci piu a vedere le differenze della sabbia
non capisci piu niente non vedi i canali non vedi le dune a scalino non vedi le ripide discese
Allora sopraggiunge il panico e la guida alla cieca è la più rovinosa per le ossa e per la psiche.
Ho picchiato piu volte lo sterno contro il manubrio per non aver riconosciuto un gradone di sabbia.
IL sole a picco spiana tutto vedi tutto piatto tutto sembra uguale non percepisci più le salite e le discese le creste e i canali.
Arriva il panico quello vero quello che ti attanaglia le viscere.
Allora preghi. Preghi qualunque dio cristiano induista islamico sumero ittita. Preghi di non aver sbagliato traccia. Preghi di non cadere
in una conca dove i tuoi compagni non potranno vederti. Preghi di non dover morire solo sotto quel sole implacabile. Preghi
che non finisca la benzina. Preghi che non finisca l’acqua nella camel back che hai sulla schiena.

Spossato cadi senza più forze
si spegne il motore e tutto si fa silenzio e il terrore ti pervade fin dentro l’anima.

Sei solo ci sei solo tu e… forse ti sei perso.

C’è troppo silenzio. Sali a piedi su una duna più alta cerchi di sentire un motore. All’improvviso la tua anima esplode
là lontano si vede fra le dune un bel nuvolone di polvere è il pickup delle guide. Allora sei vivo sei salvo hai solo esagerato con il gas nel tentativo di non cadere li hai solo distanziati di un’ ora ma adesso e’ finita loro stenderanno la stuoia e ti metterai
all’ombra della macchina per mangiare.

Per ora sei ancora vivo ma alle due del pomeriggio si ricomincia.
Si andrà avanti così per 10 giorni senza mollare MAI

NeL Deserto non ci sono cartelli

e i nomadi non hanno cartine

Le nostre due guide trovano la buona strada annusando l’aria.

Sentono l’odore dei fiori di Jasmine a km.

Essi si fanno beffe di noi e dei nostri GPS.

Dicono che la Giusta Pista e’ scritta solo dentro la loro testa e ridono.

A noi sembra tutto uguale,

loro ascoltano un suono

un profumo

guardano i bordi delle dune

e

decidono in un lampo:

“andiamo di QUA”.

E…. NON SBAGLIANO MAI Strada

la moto ha resistito in modo egregio

si e’ dimostrata

un vero cammello d’acciaio

digeriva di tutto ho solo

distrutto il cerchio della ruota ant per i colpi presi
sui massi a forte velocita 120km/h sulla tolee ondule

Clicca qui per scaricare la traccia GPS


filmato 1

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Comunque i paesaggi sono stupendi

e ti fanno superare tutto


Condizioni Fisiche:


IL primo giorno prima di cominciare la sabbia

nel distributore di benzina lavano il pavimento con abbondante sapone

e li cado in modo rovinoso e piego la leva della frizione

Ammacco il serbatoio

mi ammacco il mio fianco sx e la mano dx

Comincia la sabbia e a causa dell’ enorme sforzo per tenere fermo il manubrio

Perdo quasi l’uso della mano sx non ho piu la forza di chiudere il pollice, alla sera non riesco neanche ad aprire la cerniera dei pantaloni

poi ho capito che bisognava dare più gas e lo sforzo alle braccia e’ un poco diminuito

IL secondo giorno altra caduta quasi perdo l’uso del ginocchio sx

mi si forma un grosso livido che mi impedisce di stringere la moto con le gambe

IL terzo giorno altra caduta rimango sotto la moto e mi massacro il polpaccio dx

IL quarto giorno caduta sempre dalla stessa parte e sulla stessa gamba dx nello stesso punto di ieri provo un male cane ma risalgo.

In parte perdo l’uso della gamba dx che diventa tutta nera e gonfia

Adesso zoppico vistosamente. Ma quando salgo in moto e do di gas l’adrenalina fa scomparire il dolore. come mi fermo non riesco a tenere in piedi la moto dal lato dx

Alla fine guiderò con una mano sola e una sola gamba senza avere la possibilità

di stringere adeguatamente la moto con le ginocchia.

MA NON MOLLO Stringo i denti e continuo

Forse stringo troppo i denti e senza accorgemene al Sesto giorno mi si scheggia un molare.

Per girare in moto sulle dune occorre una intensa preparazione fisica specifica, che io ho cominciato a fare gia un anno prima di partire, ma nonostante tutta la preparazione,
l’impegno fisico e mentale si è dimostrato comunque estremamente gravoso.

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Sconsiglio a chiunque di intraprendere un viaggio simile se non si ha uno stato fisico piu che ottimo.

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Finire l’energie e cadere in una conca significa che i tuoi compagni proseguono senza vedere dove sei caduto

con le immaginabili tristi conseguenze


Ad ogni caffè ad ogni bar troverete sempre qualche autoctono che vi racconterà una storia, sempre diversa, di qualcuno scomparso in modo raccapricciante perchè aveva sottovalutato il deserto.

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IL deserto è quella cosa che ti strappa l’anima e la riduce a brandelli ma quando te la rende é 10 volte piu forte di prima


QUANDO SEI NELLA SABBIA PERDI IL SENSO della realtà e delle cose e….


L’urlo della gomma post

che sbrana la sabbia compatta e’ indescrivibile

I canti nomadi intorno al fuoco la sera ti ridanno il coraggio di continuare

IL cielo la notte è enorme è fitto fitto di stelle

é il cielo piu grande che si possa ammirare

Eppoi la sensazione di appartenenza a un forte gruppo solidale ti da la forza di dieci leoni

Spesso Ripensi a un grande che nella sabbia è morto inseguendo la sua passione

E l’adrenalina pompa alla grande

Meoni è sempre nei nostri Cuori e anche qui i locali lo ricordano con forte nostalgia

Meoni veniva qui spesso per allenarsi prima della Dakar

Le dune tunisine da molti a torto disprezzate

sono le piu dure variegate e tecniche di tutta l’Africa

Si narra nelle leggende che il giro che noi abbiamo fatto in 5 giorni

LUI lo facesse in meno di 2 ore

Nel deserto sei solo a combattere con te stesso

con la paura di morire e la voglia di smettere di tornare a casa

(e non puoi devi solo andare avanti)

Ma sai che un tuo compagno è un po’ più in la e sta pensano a te

E che lui stesso sa che tu penserai a lui

IL senso del gruppo fortemente unito e’ la tua forza.

La Tua vita dipende dai tuoi compagni

Tuttsto e’ l’erg del sud tunisino ma anche molto altro


Preparazione di un viaggio nel deserto in Moto

5 ottobre, 2006

Eee già !

Dopo tanto sospirare e due rinvii la carovana sta per partire.
Ho convinto e reso piu forte la Caprapulcetta,
ho cambiato le gomme
(ho messo le michelin desert),
ho montato il parasassi ai fanali anteriori, ho montato le staffe per reggere le borse, ho predisposto la sacca per i bagagli sul portapacchi posteriore, ho preparato tutti i ricambi di emergenza (leve freno e frizione, cavetti acceleratore, cuscinetti ruote, candela, raggi e nipli ruote, camere d’aria rinforzate di scorta, olio motore, filtro benzina, olio catena, falsa maglia e maglia catena di scorta, fil di ferro, nastro americano quello vero originale nashua, lampadine varie ecc. ecc.), abbiamo fatto i vaccini anti tifo-colera-epatite, eseguito una scrupolosa preparazione atletica per allenare il fisico alle fatiche africane, ho comprato il camel back (zainetto porta acqua con tubo), ho inserito alcuni cap waypoint essenziali nei due G.P.S. (uno è di scorta),ho studiato due guide della zona, di cui una dedicata espressamente alla navigazione nel deserto, ho ordinato le borse per il serbatoio (che non arriveranno in tempo…), ho aumentato il precarico dell’ammortizzatore posteriore della Giraffa.
La Pulce ha cucito una speciale giacca bianca da deserto tutta per me, con rinforzi in pelle e cerniere di areazione (bianca e con queste caratteristiche in commercio non ne abbiamo trovato). Qui fara freddo (a Genova 18° di giorno) ma là ci saranno 36° di giorno e 10° di notte uno sbalzo mica da ridere.

Dunque l’idea era di partire da Genova in moto carichi come i muli e arrivare a Civitavecchia. Li incontreremo i nostri compagni di avventura; che sono ragazzi conosciuti per telefono tramite una inserzione su di una rivista specializzata. Da Civitavecchia ci imbarcheremo per Tunisi e da li tutto asfalto fino all’oasi di Douz dove affiteremo un pickup che verra caricato di tutti i bagagli e della Pulce. Smonteremo tutto l’inutile dalle moto bagagli borse fanalini frecce staffe delle borse ecc. ecc. Quindi ora comincia la pista in terra battuta e le micidiali tole ondule spacca ossa. Arriveremo a Remada faremo scorta di ACQUA, benzina e viveri che dovranno durare per circa 8-10 giorni nel nulla piu assoluto. A Remada chiederemo anche i permessi militari per attraversare quelle zone del deserto che sono interdette perche zona militare. Ora la destinazione e’ girellare qua e la’ nella sabbia come bambini con secchiello e paletta fino ad arrivare alla base militar-petrolifera di Borj El Khadra, eppoi torniamo a casa.
Ritorneremo stanchi ma molto piu ricchi dentro, per aver fatto un viaggio non solo nella sabbia in condizioni estreme ma prima di tutto sara un giro dentro la nostra anima.
Aaa.. non saremo proprio nel nulla completo perche lì nel grande Erg del sud tunisino si possono incontrare asini e cammelli selvatici che ti chiedono un po di acqua perche stanno morendo di sete. Ma anche qualche gazzella sahariana e scorpioni albini eppoi serpenti saltatori (molto simpatici questi ultimi). Infatti tutte le mattine bisogna guardare bene dentro le scarpe prima di mettersele hehehehe. IL giretto dovrebbe durare 15 giorni in totale circa.

Se non rispondero ai vostri commenti per piu di un mese veniteci a cercare perchè ci siamo persi.